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lunedì 15 giugno 2015

L'ITALIA FUORI DALL'EURO

 
Abbiamo messo alla guida della banca Centrale Europea a Mario Draghi, ma ormai, non serve a niente per l'economia dell'Italia, a pochi giorni delle prossime elezioni europee, ritengo necessario considerare la possibilità di uscire dall'euro, al nostro Paese non conviene affatto una moneta forte, perché, penalizza l'export e il turismo, occorre una moneta più debole per favorire l'export e il turismo, naturalmente, si deve considerare il fatto che, al ritorno della Lira, l'inflazione salirà ma sono sicuro che a lungo termine il risultato sarà positivo per l'economia, basta ascoltare ai cittadini che, chiacchierando mi hanno detto che con la Lira si stava meglio, c'era più consumo e le cose costavano di meno, ma io mi domando, se si studia la possibilità di uscire dall'euro però, invece di ritornare alla lira, si adottasse il Dollaro? così si eviterebbe la salita dell'inflazione, considerando che il dollaro è una moneta in circolazione, a differenza della nostra lira, ormai, non saremmo il primo Paese a fare una cosa del genere, l'ha fatto l'Ecuador di Rafael Correa, e non ha avuto problemi con l'inflazione. Il partito Fratelli d'Italia ne ha parlato in varie canali di uscire dall'euro, mi chiedo, come mai, ed avendo i numeri alla Camera dei Deputati e del Senato, non hanno a quanto pare, fino ad oggi chiesto un referendum contro l'euro? solo propaganda politica per le europee?, tuttavia, ci sono due partiti che non aspettano le europee per organizzare comizi contro l'euro, per esempio la Lega Nord, che ha fatto benissimo a far capire quanto ci danneggia un euro forte, oppure il movimento 5 stelle, che sicuramente organizzerà un referendum contro l'euro dopo le europee, io voglio solo ricordare, che quando hanno promesso di restituire le indennità parlamentare, il M5S, dopo essere eletti l'hanno restituito, vale a dire che, le cose che hanno detto l'hanno fatto. Faccio una parentesi, visto che parliamo di economia, vorrei assolutamente ricordare che il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, a quanto sembra, aveva minacciato di portare le sue imprese all'estero, ora le vorrei suggerire, se in caso li portassi all'estero, di investire in Perù, il Perù adesso è una economia forte, dove la crescita del pil è di +6,7%, in cui, la Direttrice Lagarde del FMI (Fondo Monetario Internazionale) ha detto che il Perù è la locomotore di America, le immatricolazioni di auto di lusso è del +35% tra cui i favoriti sono l'Audi e l'Alfa Romeo, con questa battuta al nostro Presidente di Confindustria, ritengo importante nella nostra politica estera, considerare e migliorare ancora di più i rapporti bilaterali con il Perù, sarebbe opportuno, che la nostra classe politica, e le nostre commissioni esteri della Camera e del Senato, puntino ad avvicinare l'Italia al Perù e rafforzare di più i rapporti bilaterali, soprattutto nel campo giuridico ed economico.
 
 

¿Gratificaciones?


Sin duda que el tema de las gratificaciones pasa por una situación que reviste la mayor seriedad por tratarse de la asistencia a la enfermedad de los asegurados; es decir en su gran dimensión para los trabajadores y sus familias. Todos sabemos y valoramos la importancia del Seguro Social, sabemos y sentimos también la insuficiencia del servicio, siendo conscientes que a pesar de ello es casi el único lugar de asistencia médica al que podemos recurrir cuando no tenemos medios para la asistencia particular.
Los peruanos escuchamos, leemos y vemos a la elite intelectual, política y ejecutiva de la seguridad social, sostener que existe falta de recursos, que ESSALUD se encuentra en crisis, que los malos directivos entre otros han manejado mal por decir lo menos, los fondos de los trabajadores y en muchos casos hasta delictivamente y entonces nos preguntamos donde están nuestros parlamentarios, donde están las centrales sindicales y sus lúcidos como sensibles dirigentes con el dolor humano, que inclusive tienen representación ante el directorio de ESSALUD, donde están por ejemplo para recordar que el Art. 12° de la Constitución Política del Perú, de nuestro país, señala que ” Los fondos y las RESERVAS de la seguridad social son INTANGIBLES ” .
NO TOCAR, diríamos en forma más simple y entonces el pueblo, cuando escucha de boca de las dignidades referidas que a la seguridad social le adeuda el estado, empresas privadas en sumas de 5,000 millones más o menos, lo cierto es que le debe y agregan a veces que los gobiernos de turno han hecho uso – sin autorización alguna – del dinero de los asegurados, nos preguntamos ¿es tan fácil deber y no pagar cuando se trata del dinero de los trabajadores, de la gente que tiene menos recursos? ¿ es tan fácil coger, tomar el dinero del pueblo cuando la constitución dice NO TOCAR , ES INTANGIBLE? ¿Dónde están los referidos?, como puede la SUNAT en cuestión de minutos -cuando quiere- embargar cuentas corrientes, de ahorros, cerrar negocios, empresas, embargar, rematar inmuebles etc., de PEQUEÑOS y “grandes” deudores.
Sería conveniente que ante el esfuerzo de los Srs. parlamentarios por lograr un consenso casi unánime por tratarse de la mejoría del pueblo, de mejorar la capacidad de consumo de los trabajadores y aprobar casi por unanimidad la “exoneración de los descuentos sobre los aportes de los trabajadores en sus gratificaciones” y ante la amenaza de que por esta norma se elevaría el monto de pago sobre el aporte de los trabajadores; el gobierno, las centrales sindicales y el pueblo, generen que mejorando la norma y ampliando con otra el derecho en el sistema se señale que esta exoneración se realice sobre las remuneraciones que no excedan los diez mil soles mensuales o menos si se cree conveniente, considerando que posiblemente a quienes reciban en julio y diciembre cincuenta mil, setenta mil o más nuevos soles con su gratificación no les hará mucho daño y legislar para que se cobre igual que la SUNAT a los deudores de ESSALUD y procese a quienes han tocado ilegalmente los fondos y reservas de la seguridad social.
Todo esto, bajo el sentimiento de la justicia o lo más cercano posible; se supone que en toda sociedad humana, la mayoría de sus integrantes tienen una concepción de lo justo y debemos considerar una concepción de lo justo considerando una virtud social el actuar de acuerdo con esta concepción. Todavía existe la posibilidad que los trabajadores y sus dirigentes como el ejecutivo y la representación política reflexionen , como bien sostienen en nombre y en beneficio de los trabajadores y los sagrados intereses del pueblo. Existe la alternativa del segundo párrafo del Art. 108 de la Constitución Política del Estado

Fonte: http://larazon.pe/opinion/27189-gratificaciones.html/

https://www.youtube.com/watch?v=ZlbZ0tk5n5k

https://www.facebook.com/pages/Fernando-Calle-Hayen/291500827713935

https://twitter.com/fernandocalle_h

http://www.fernandocalle.com/


Le esportazioni nelle regioni italiane - di Istat


Nel primo trimestre del 2015, rispetto ai tre mesi precedenti, le vendite di beni sui mercati esteri sono in aumento sia per le regioni nord-orientali (+2,9%) sia per quelle meridionali e insulari (+2,5%). Un piccolo incremento si registra per le regioni dell'Italia nord-occidentale (+0,1%) mentre quelle dell'Italia centrale sono in flessione (-1,9%).
Nei primi tre mesi del 2015, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, in un contesto di incremento del 3,2% dell'export nazionale, l'Italia nord-orientale registra la maggiore crescita dell'export (+7,3%). Seguono, con incrementi tendenziali più contenuti, le ripartizioni meridionale (+3,6%), nord-occidentale (+2,1%) e centrale (+1,0%). Una marcata contrazione delle vendite all'estero si rileva per le regioni dell'Italia insulare (-12,0%), soprattutto per la forte flessione delle esportazioni di prodotti petroliferi raffinati.
Tra le regioni che forniscono un contributo rilevante alla crescita tendenziale dell'export complessivo nel primo trimestre del 2015 si mettono in luce, come particolarmente dinamiche: Friuli-Venezia Giulia (+31,8%, anche per effetto delle vendite di mezzi di navigazione marittima), Veneto (+5,9%), Piemonte (+5,5%) ed Emilia-Romagna (+3,7%).
Tra le regioni che contribuiscono invece a frenare l'espansione dell'export nazionale nel primo trimestre 2015 si segnalano Sicilia (-21,8%), Marche (-6,7%) e Puglia (-5,5%).
L'aumento delle esportazioni di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi, dal Friuli-Venezia Giulia e di autoveicoli da Piemonte, Basilicata ed Emilia-Romagna spiega oltre la metà dell'incremento dell'export nazionale nel primo trimestre del 2015.
Nello stesso periodo, la contrazione delle vendite di prodotti petroliferi raffinati dalla Sicilia e di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, da Lombardia, Puglia e Piemonte contribuisce a frenare l'export nazionale per un punto percentuale.
Nel primo trimestre del 2015, le province che contribuiscono in misura più marcata a sostenere le vendite nazionali sui mercati esteri sono Gorizia, Torino, Trieste, Potenza e Vicenza.
Il calo delle vendite all'estero dalle province di Siracusa, Massa-Carrara, Pavia e Ascoli Piceno contribuisce a frenare la crescita dell'export nazionale.

Roban a los pobres de Marruecos - Rob pauvres du Maroc - Rob the poor of Morocco - Rob i poveri del Marocco


Swissleaks, evasione fiscale mondiale: da John Malkovich al re del Marocco

Swissleaks, tax evasion worldwide: John Malkovich as the king of Morocco

Swissleaks, la evasión de impuestos en todo el mundo: John Malkovich como el rey de Marruecos

Swissleaks, l'évasion fiscale dans le monde entier: John Malkovich comme le roi du Maroc

http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2015/02/08/ARMcgGTD-swissleaks_malkovich_mondiale.shtml

Dos policías resultan heridos en la frontera entre Melilla y Marruecos por una avalancha de porteadores

http://www.telecinco.es/informativos/sociedad/frontera-Melilla-Marruecos-avalancha-porteadores_0_1937775224.html


India: Controversy erupts over Union Minister Kiren Rijiju's remarks on beef


https://www.youtube.com/watch?v=KOyY6N8f6_c

Radio


venerdì 12 giugno 2015

Oggi Roma ricorda con una targa il sacrificio di Allende e la solidarieta’ internazionale negli anni della dittatura di Pinochet in Cile - promossa tra i parlamentari dall’On. Fabio Porta


“Roma ricorda CHILE DEMOCRATICO organizzazione internazionale delle forze democratiche cilene in esilio che qui ebbe sede dal 1973 al 1988 dopo il colpo di Stato in Cile e la morte del Presidente Salvador Allende (11 settembre 1973)”: queste parole sono da oggi scritte sulla targa di marmo collocata sulla parete del palazzo di Via di Torre Argentina 21, a perenne ricordo di una delle pagine più drammatiche della storia dello scoro secolo ma anche di una straordinaria e lunga parentesi di solidarietà internazionale.
Qualche mese fa un appello promosso dal deputato Fabio Porta e dalla senatrice Monica Cirinnà aveva chiesto al Sindaco di Roma la collocazione di questa targa in occasione della prossima visita a Roma della Presidente della Repubblica cilena Michelle Bachelet.
Oggi il progetto si è concretizzato; la targa è stata scoperta alla presenza della Presidente del Cile, dell’ex Presidente della Repubblica italiana Napolitano e del Sindaco Marino.
Tanti gli intervenuti, in rappresentanza della comunità cilena residente in Italia e di coloro che in quei lunghi anni di dittatura erano impegnati in prima fila nel nostro Paese per dare sostegno agli esiliati cileni e tenere alto il livello della solidarietà internazionale.
“Sono grato al Sindaco Marino per aver risposto prontamente al nostro appello – ha dichiarato l’On. Fabio Porta – e particolarmente emozionato per aver preso parte alla bella e significativa cerimonia di questa mattina; la democrazia e la libertà sono infatti valori che vanno alimentati ogni giorno con il nostro esempio concreto e la nostra testimonianza attiva – ha aggiunto il deputato eletto in America Meridionale – e a volte anche questi atti simbolici e rievocativi ci aiutano a non dimenticare e a trasmettere alle nuove generazioni il legato di migliaia di uomini e donne che hanno dato anche la loro vita per trasmetterci questi valori.”

Fonte: http://www.fabioporta.com/it/notizie/notizie.asp?noticias=926&Classe=Noticias

lunedì 1 giugno 2015

LE AUTO BLU



Il Presidente di Francia Francois Hollande ha proposto di abolire le auto blu, io mi ricordo che l'allora Ministro Roberto Brunetta ne aveva fatto quasi lo stesso discorso, chiedendone di abolire alcune auto blu, però mi domando, alla fine quella proposta si è realizzata oppure ancora non si ha abolito nessun auto blu? Forse sarebbe il caso di ripensarci, non dico di abolire tutte le auto blu, ma sì, di diminuire alcune auto blu.
 
Teniamo conto che, il nostro Paese, è il Paese con più auto blu d'Europa e chissà degli Stati Uniti, però almeno qualcosa si sta muovendo a partire del 2012, perché, con la spending review c'è stato un calo del 19,4% delle auto blu ma ne restano 8mila, si può dire che ancora è un bel numero e forse si potrebbe diminuire ancora di più, naturalmente non avrebbe senso avere come auto blu una macchina importata, visto che noi siamo un Paese produttore di automobili, ha un senso se d'ora in poi, le nostre auto blu che avremmo siano prodotti nel nostro Paese o almeno, appartengano alle tante imprese del nostro made in Italy, come l'Alfa Romeo, Lancia, Fiat, Masserati, Iveco, Fiat, ecc.

Le auto blu presenti nel Paese sono così distribuite: 25,8% nelle amministrazioni centrali e 74,2% alle amministrazioni locali (36,0% nei Comuni, 12,1% nelle ASL, 8,6% nelle Province, 7,9% nelle Regioni)

Fonte: http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=51277