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giovedì 6 giugno 2013

Il DIRITTO AL LAVORO



Ho visto con grande perplessità il programma della Rai, Anno Zero e mi complimento con Michele Santoro, perché, mi ha fatto vedere una situazione preoccupante nel nostro Paese, la perdita del lavoro e la disoccupazione. Dobbiamo agire con saggezza e seguendo le regole della nostra Costituzione, lo Stato deve tutelare il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni, deve garantire la dignità umana dei nostri Connazionali, secondo quanto stabilito dagli articoli 4 e 35 della nostra Costituzione, ma questo sforzo non può essere realizzato soltanto dallo Stato, per avere ottimi risultati, c'è bisogno di tutti, Governo, Sindacati, Imprese e lavoratori. Ognuno faccia la sua parte. C'è bisogno di un senso di responsabilità, armonia ed unificazione, basta tenere a cuore la frase del nostro Inno (Fratelli d'Italia). Ci vuole ottimismo, nazionalismo ed umanità.
 L'ottimismo, perché, bisogna promuovere il consumo interno. Le imprese devono cercare di creare un senso di armonia con i loro lavoratori ed incentivare il lavoro e la ricerca dei loro prodotti, i lavoratori si debbono impegnare a contribuire con il suo lavoro alla crescita economica del gruppo imprenditoriale in cui ella lavora.
 Nazionalismo, perché, sia lo Stato oppure il Governo, sia ognuno di noi, dobbiamo capire che la migliore forma di far ripartire la nostra economia è con la consumazione dei nostri stessi prodotti (il made in Italy) è fondamentale promuovere il consumo interno, altrimenti, si rischia di perdere il lavoro ed aumentare la disoccupazione, allora, occorre consumare ciò che producono i nostri Connazionali, e le nostre Ambasciate debbono diffondere la qualità e la competizione del nostro made in Italy.
 Umanità, perché, le imprese e le banche, debbono capire che stanno trattando con persone umane, con i nostri Connazionali, e quindi, bisognano retribuire economicamente il lavoro e la contribuzione realizzata dai loro lavoratori, aiutare a chi ha più bisogno, perché, sono loro il motore della nostra economia e sono anche loro i consumatori di tutta la produzione nazionale e quindi, di tutti i prodotti delle nostre imprese, e con essa clienti delle banche. 


Fonte:

http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=12003

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